sabato 24 maggio 2014

Anche basta.

Tutte le attese sembrano inutili. Invece sono anche dolorose. Sempre che finiscano.
Utente twitter @comeprincipe

Credo che tocchi a me fare il primo passo. Indietro.
Scimmia nera (utente twiter @scimmianera

Anche dire basta è bello
Scimmia nera (utente twiter @scimmianera
Dipinto "Waiting on you" (traduz. "Aspettando te") di  Raymond LEECH
"BASTA" è tutto ciò che riuscite a pensare. 
La ricerca delle cause della fine è stata più spossante delle esplorazioni nel cuore dell'Africa nera alla scoperta delle foci del Nilo. Siete sfi-ni-ti! C'è, ci deve essere un limite alla sofferenza che uno può e ha il diritto di autoinfliggersi.
  Allora sì, basta. Basta veramente. 
  A questo punto, dipende solo da voi.

" ... che non si metta una parola definitiva sul nostro rapporto, che ancora si traccheggi, l'infinito girarsi intorno, senza che io possa elaborare il lutto della separazione da lui: questo no, non posso sopportarlo.
  Dopo quasi undici anni! Scherziamo?! Dico undici anni su ventitre di vita... Santa pazienza, c'è un limite a tutto! Ed il mio stasera è stato abbondantemente superato.
  Ci penso io a tumulare questo defunto refrattario al trapasso, a costo di sistemarlo a mazzate di vanga. Quel che è troppo è troppo. E che cazzo!"
Cento volte buonanotte

sabato 15 marzo 2014

Nostalgia di sé. (Vorrei che fossi qui/ Wish you were here)

Viene un momento in cui devi smetterla di attraversare oceani per gente che non salta neanche una pozzanghera per te.
LaEmi (utente twitter @Kisserlikerain)

Vivere con il cuore che batte altrove non è poi così pratico.
Elisa Lucchesi (utente twitter @lsaIngarami)

Sta passando quando inizi ad avere nostalgia di te stesso come individuo completo e libero.
Anonimo

So, so you think you can tell
Allora, pensi di saper distinguere
Heaven from hell
il paradiso dall'inferno?
Blue skies from pain
I cieli azzurri dal dolore?
Can you tell a green field
Sai distinguere un campo verde
 From a cold steel rail?
da una fredda rotaia d'acciaio?  
A smile from a veil?
Un sorriso da un pretesto?
 Do you think you can tell?
Pensi di saperli distinguere?

 And did they get you to trade
 Your heroes for ghosts?
Ti hanno portato a barattare i tuoi eroi per dei fantasmi?
 Hot ashes for trees?
Ceneri calde con gli alberi?
 Hot air for a cool breeze?
Aria calda con brezza fresca?
 Cold comfort for change?
Un freddo benessere con un cambiamento?
 And did you exchange a walk on part in the war
For a lead role in a cage?

 e hai scambiato un ruolo di comparsa nella guerra
con il ruolo da protagonista in una gabbia?

 How I wish, how I wish you were here
Come vorrei, come vorrei che fossi qui
 We're just two lost souls
Siamo solo due anime sperdute
 Swimming in a fish bowl
Che nuotano in una boccia di pesci
 Year after year
Anno dopo anno
 Running over the same old ground
Corriamo sullo stesso vecchio terreno  
What have we found?
E cosa abbiamo trovato?
The same old fear.
Le solite vecchie paure
 Wish you were here
Vorrei che fossi qui

lunedì 10 febbraio 2014

Sbrigati a dimenticare!

Adesso sto da sola. E non è meglio. E domani non è un altro giorno, è sempre lo stesso, riciclato. È il solito oggi con un nome diverso.
— Giulia Carcasi
Poi, improvvisamente, ho continuato a pensarti.
Boniz (utente Twitter @boniztm)
"Pozzanghera" (1952, M.C. ESCHER)
E allora ti dico: sbrigati, sbrigati a dimenticare! Perché se non dimentichi subito, non dimentichi più.
E non importa se la vita va avanti, se ogni cosa ti ricorda che certe cose non possono funzionare.
Se non dimentichi subito, certi ricordi ti vengono a cercare.

Massimo Bisotti

domenica 9 febbraio 2014

Salirò

Poi un giorno rideremo, di tutto questo farci male.
Oggi è ancora presto.
Per oggi è ancora Vaffanculammammata.
No, grazie. (utente Twitter @ziacoca)



Salirò (Daniele Silvestri)
Salirò, salirò
tra le rose di questo giardino
Salirò, salirò
fino a quando sarò
solamente un punto lontano.
Pompa (rip. x6)
 
Preferirei
stare seduto sopra il ciglio di un vulcano;
mi brucerei,
ma salutandoti dall'alto con la mano.
E invece sto sdraiato
senza fiato,
scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato.
E resto qui disteso
sul selciato ancora un po'
ma prima o poi ripartirò.
 
Accetterei
di addormentarmi su un ghiacciaio tibetano,
congelerei,
ma col sorriso che si allarga piano piano
(come De Niro, ma più indiano).
E invece sto sdraiato,
senza fiato,
sfatto come il letto su cui prima m'hai lasciato.
E resto qui distrutto,
disperato ancora un po',
ma prima o poi ripartirò.
 
E salirò, salirò, salirò, salirò,
fra le rose di questo giardino.
Salirò, salirò
fino a quando sarò
solamente un ricordo
lontano.
E salirò salirò salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un puntino…
…lontano x3)
 
Preferirei ricominciare
piano piano dalla base
e tra le rose lentamente risalire;
e prenderei tra le mie mani
le tue mani e ti direi:
"amore in fondo non c'è niente da rifare".
E invece
più giù di così
non si poteva andare;
più in basso di così
c'è solo da scavare,
per riprendermi
per riprenderti
ci vuole un argano a motore.
 
Salirò, salirò, salirò, salirò,
fra le rose di questo giardino.
Salirò, salirò
fino a quando sarò
solamente un ricordo lontano.
Salirò, salirò-o,
non so ancora bene quando,
ma provando e riprovando,
salirò, salirò,
fino a quando sarò
solamente un punto
Lontano.
Lontano.
Lontano.
Lontano.

domenica 26 gennaio 2014

Officiare la liturgia dell'addio.

Von einem gewissen Punkt gibt es keine Rückkehr mehr. Dieser Punkt ist zu erreichen."
Da un certo punto in là non c'è più ritorno. Questo è il punto da raggiungere. 
Franz Kafka

Dovremmo imparare a perdonare noi stessi come facciamo con le persone che non se lo meritano. 
utente twitter @istintomaximo
Nei ripostigli delle mie malinconie...
Lo sanno bene gli psicologi, le liturgie segnano i momenti topici della vita e, attraverso la rete della collettività, aiutano a metabolizzare cambiamenti rilevanti dell'esistenza. Sicché è giusto trovare il modo di confrontarsi con serenità con il partner, dopo che è trascorso un periodo di tempo congruo, variabile a seconda dei casi.
   Quando i precedenti step sono stati superati (in particolare quelli della rabbia e delle recriminazioni), sarebbe opportuno incontrare l'altro in un luogo neutro, preferibilmente in un locale pubblico, affinché i freni inibitori siano rafforzati nella loro funzione contenitiva.
   In tale occasione non ci si dice né si apprende alcunché di nuovo, però è una necessità ineludibile quella che spinge a dirsi addio di persona.

Per vero, ciò che è importante è perdonarsi e perdonare l'altro: suona buonista, ma si tratta di qualcosa di diverso. Una latente forma di rancore continua a tenere vivo un legame assolutamente tossico e fa male più a voi che al/alla vostro/a ex.
   Dovete riconciliarvi con l'idea che ciò che è stato è stato; non ha più senso stabilire chi ha fatto cosa o che cosa si sarebbe potuto fare diversamente. È così punto.

Vi assicuro che soltanto attraverso questo ulteriore gesto d'amore (in primis verso voi stessi) cesserà quella morsa interiore che vi opprime di continuo, perché tiene l'anima in prigione, impendendole di respirare.

Infine, mi preme aggiungere che questo passaggio è consigliato anche a coloro che non avessero in concreto la possibilità di affrontare de visu il/la partner, quando circostanze esterne (come la lontananza) o motivazioni pregnanti (quando ad es. la rottura è stata irrimediabilmente violenta) lo precludano.
   Suggerisco di guardare i video qui di seguito linkati, sono pezzi di una puntata di una telenovela colombiana; ammetto che il riferimento sembrerà poco consono ai più, ma spiega bene come sia imprescindibile officiare la liturgia dell'addio, fosse pure in contumacia, perché come scrive Massimo Bisotti:

I veri addii scattano nella mente, sono silenziosi. Sono i più veri, i più pericolosi. Sono quelli che tieni per te. E puoi anche continuare a sentirla una persona. Non ti avrà più se l'hai salutata dentro.
.............................................. 

Betty la fea il momento del perdono di Armando (Parte 1) (Parte 2, minuto 9)

giovedì 23 gennaio 2014

Nascondere il dolore

Ogni "non fa niente" pronunciato alzando le spalle e abbassando la testa, era l’inizio di una qualche guerra interna e solitaria che combattevo da sola e perdevo sempre.
— iosovivere, on Tumblr.
La ceramica si rompe, fa subito mostra dei suoi cocci rotti. Il legno no, finché può nasconde, si lascia traforare ma non confessa.
Io sono di legno.”

— Giulia Carcasi, “Io sono di legno”

In ogni persona che tace c'è un silenzio che sbrana
- SoGiacominaQualcosa (utente twitter @Kikkamia)

Dopo essersi in parte sfogato in mille modi, il dolore diventa intimo, un vis à vis.
  Agli altri dite di stare bene, perché davvero non ne potete più di essere guardati con un misto di preoccupazione e commiserazione, soprattutto, è subentrato in voi stessi il tedio di sentirvi raccontare la storia, tanto oramai non fa nessuna differenza. Almeno questo è chiaro.

martedì 21 gennaio 2014

Il peggio è passato.

Aspetto treni che non torneranno mai più. E li aspetto sul binario sbagliato, per essere certo che l'illusione possa durare per sempre.
Alberto Sorge (utente twitter @albertosorge)

Non sono neanche più arrabbiato o triste. Come quando ti si rompe l'ombrello e cammini a passi lenti sotto la pioggia.
Istinto maximoook (utente twitter @istintomaximo)

Conosco un altro modo per morire è non crederci più.
- Anonimo
"Living in the rain"(Steve HANKS)
A prendermi.

sabato 18 gennaio 2014

L'accettazione.

Scegli pure la domanda, NO è la risposta.
Knavish (utente twitter @ohhhesssss)

Quello che deve rimanere rimane. 
Quello che si deve perdere si perde.
Haruki Murakami

OUT OF REACH - FUORI DALLA PORTATA (Irraggiungibile)(Gabrielle)

Knew the signs                        Conoscevo i segnali
Wasn't right                              Avevo torto
I was stupid for a while            Sono stata sciocca per un po'
Swept away by you                  Allontanata da te (in malo modo)
And now I feel like a fool         E ora mi sento una stupida
So confused,                           Così confusa
My heart's bruised                   Con il cuore ammaccato
Was I ever loved by you?         Mi hai mai amata?

 

RIT.
Out of reach, so far                  Fuori dalla portata, così lontano
I never had your heart             Non ho mai avuto il tuo cuore
Out of reach                            Irraggiungibile
Couldn't see                             Non riuscivo a comprendere
We were never                        Non eravamo fatti per stare insieme
Meant to be                            (Non era destino che stessimo insieme)

 

Catch myself                            Salvo me stessa
From despair                            dalla disperazione
I could drown                           Potrei affogare
If I stay here                             se rimanessi qui
Keeping busy everyday            Mi mantengo occupata ogni giorno
I know I will be OK                    So che starò bene
   
But I was                                  Ma io ero
 

So confused,                             Così confusa
My heart's bruised                     Con il cuore ammaccato
Was I ever loved by you?           Mi hai mai amata?

 

RIT.

So much hurt                            Tanto dolore
So much pain                            Tanta sofferenza
Takes a while                            richiedono un po' di tempo
To regain                                  affinché si possa guarire
What is lost inside                    da quello che si è spezzato dentro di 

                                                noi
And I hope that in time            Ed io spero che con il trascorrere del 

                                                tempo
You'll be out of my mind           Tu sarai fuori dalla mia testa 

                                                (non sia più tra i miei pensieri)
And I'll be over you
                    Ed io vada oltre (prescinda da te)
But now I'm                              Ma per ora sono


So confused,                              Così confusa
My heart's bruised                      Con il cuore ammaccato
Was I ever loved by you?            Mi hai mai amata?


RIT.
Out of reach                               Irraggiungibile
So far                                         Così distante
You never gave your heart         Non ai mai dato il tuo cuore
                                                 (Non ti sei mai dato)

In my reach, I can see                Alla mia portata (Ragionandoci su), 
                                                 mi rendo conto che
There's a life out there              c'è una vita lì fuori
For me                                     per me (che mi aspetta).

giovedì 16 gennaio 2014

Come stai? Così.

Colo a picco che er Titanic pare 'na boa.
Sinestesia locale (utente twitter @Sinestesialocale)


È questo il momento autistico, lo so, è una definizione molto forte. Tuttavia, come definire altrimenti quella situazione di incomunicabilità con il mondo esterno, compresi i vostri cari, la monomania, la faccia da pocker che indossate quando siete obbligati ad interagire con gli altri?
   Appunto.

D'altro canto, essere assenti, distratti nella quotidianità è il minimo, considerando che si convive con la sensazione -quasi fisica- di aver ingoiato una spada.

La buona notizia è che il peggio sta passando.


Conosci quella sensazione? Quando stai solo aspettando di tornare a casa, in camera tua, chiudere la porta, buttarti sul letto. Soltanto lasciarti fuori tutto quello che hai tenuto per tutto il giorno. Quella sensazione di disperazione.
   
Sei stanco. Stanco di tutto. Stanco di niente.Vuoi solo qualcuno che stia lì e ti dica che va bene.
Ma non ci sarà nessuno. Lo sai che devi essere forte per te stesso, perché nessuno può aggiustarti.
Ma sei stanco, stanco di essere forte. 

Per una volta vorresti solo che fosse facile. Vuoi che sia semplice. 
Essere aiutato. Essere salvato.
Ma sai che non succederà.

Ma stai ancora aspettando, ancora desiderando.

E stai tenendo duro, e stai combattendo con le lacrime negli occhi.


Stai combattendo.


- Anonimo

martedì 14 gennaio 2014

L'attesa.

La speranza non teme le basse temperature, appassisce solo se ogni tanto non la si annaffia con un po' di concretezza.
ComePrincipe (Utente twitter @Comeprincipe)

È che la speranza, dopo un po', andrebbe chiamata agonia.
Utente twitter @_comenondetto



Abbiamo esaminato nei post precedenti il tema dell'attesa dell'amato, il lungo, lungo intervallo di tempo in cui siamo prigionieri delle nostre speranze.

  È il momento questo in cui "percepiamo" che il partner (ormai ex) condivide i nostri sentimenti, li corrisponde in toto, ma per un qualche motivo -e noi siamo in grado di ipotizzarne a decine- non se ne è accorto o non vuole o può confessarlo.

   Tale sensazione è frutto di una nostra proiezione fallace e, per altro, confutata più e più volte dai fatti e dalla obiettività delle circostanze.
   Questo non cambia niente (per noi!). Ci ostiniamo a sottovalutare la completezza del "NO" ed enfatizziamo qualunque dettaglio sembri aprire uno spiraglio.
   Ovviamente, tranne che in casi eccezionali quanto le probabilità di vincere il superenalotto giocando una colonna semplice, ci stiamo sbagliando: è come appare; appare ciò che è.
   Però non siamo ancora pronti ad abbandonare la nostra gabbia, nonostante la porta sia spalancata.